Statement

Luca Forza è nato nel 1986 a Milano dove vive e lavora.

 

 La nostalgia, la solitudine, la frantumazione e la moltiplicazione dell’io, la maschera, il mistero, il fascino per l’esoterismo, l’alchimia, un intenso sentimento religioso e mistico sono i temi del mio lavoro.  Mi muovo con estrema cautela entro gli ambigui e per nulla ben definiti confini di una ricerca che si può definire “iniziatica”, e cioè entro un’esperienza di trans-formazione radicale delle strutture della propria identità. Sto tentando di mostrare che questo nuovo cominciamento iniziatico-epocale, si radica innanzitutto in una profonda esperienza spirituale, sempre da ritrovare e mai posseduta stabilmente, che chiamo l’ascolto del Principio. Il movimento interiore, lo stato, potremmo dire, da cui nasce ogni volta il mio lavoro, è il ricordo. Questo ricordare non è un atto di volontà del nostro io ordinario, della nostra coscienza di veglia egocentrata, che richiami alla mente a proprio piacimento un qualche episodio del passato: il mio ricordare non è quindi un rammentare, né un rappresentarsi cose ed eventi davanti allo specchio riflessivo dell’io. Anzi questo io ego-centrato sembra doversi indebolire nell’atto del ricordare, tanto che il ricordo, nel mio lavoro assomiglia molto allo stato del sogno. Tutto il mio lavoro sembra quindi vivere in questo sogno lucido, negli innumerevoli sogni dell’ombra, in cui vive e pensa. Tutto è sogno e ricordo insieme per me. Tutta l’esistenza è intrisa di significati inconsci e di mistero. Tutto avviene in una zona d’ombra, fuori dal cono di luce della coscienza di veglia, in una sorta di incoscienza o di sovracoscienza. Nel mio ricordo c’è una specie di vuoto-silenzio interiore in cui si è come assorbiti. Il ricordo perciò è privo di contenuti precisi, è inoggettivo, non ricorda niente, è un evento idiota, in senso dostojevskiano, in quanto assolutamente immotivato, gratuito, innocente, perché non voluto: e perciò inconscio, eppure lucidissimo davanti al nostro spirito sognante. Ricordando compio un movimento interiore che apre gli spazi dell’ascolto di dimensioni sempre più intime e vere. Ricordare è quindi un ritornare verso l’armonia musicale del proprio intimo essere, verso una zona di pace che ordinariamente è come sepolta sotto le dure stratificazioni della nostra dimenticanza, come una rosa profumata sotto un enorme mucchio di neve. Il ricordo è dunque una forma dell’ascolto del proprio Principio Vivente, del proprio cuore, cui appunto nel ri-cordo si torna a volgere l’orecchio interiore. Tutto il mio lavoro è una mappatura di questo itinerario. Si vede la dilatazione smisurata della nostra coscienza, oltre agli orizzonti illimitati del pensiero rappresentativo. E’ un processo duro e laborioso, un’autentica iniziazione o metanoia, una meta-morfosi cioè della forma mentis. Nel mio cammino iniziatico Forza ho approfondito la lettura di tanti pensatori e poeti che sin dalla mia infanzia ho studiato  approfonditamente. Holderlin, Campana, Char, Heidegger, Jung, i mistici sufi tra cui Ibn Arabi e Rumi, Rimbaud, Trakl, Esenin, Cvetaeva, Novalis, Pessoa,  Nietzsche, Pirandello… Espongo le mie opere firmandomi con il mio vero nome e con vari eteronimi (Luca Maione, Adriano Mais).

 

 

 

 

 

 

 

Luca Forza

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